Si trova all'interno di una proprietà privata nel luogo che prima della costruzione della casa era denominato in dialetto Scurtunzein; la maestà era già presente a presidiare campi e prati ed in maggio era particolaffi1ente venerata dalla gente che abitava nei dintorni, la quale vi recitava il rosario. L'immagine era costituita da una formella in terracotta della Madonna col Bambino. Oggi dopo il furto che l'ha involata, vi è stata posta una piccola statua in resina della Madonna del Rosario. L'edicola, che ha un prospetto rettangolare con arco in cima ed è protetta da un cancelletto di ferro con rete, è orientata verso ovest. Abbattuta intorno al 1987 da un'auto, è stata rifatta per volontà dei proprietari con gli stessi materiali della precedente; è stata poi intonacata completamente e tinteggiata. Poggia su una base rettangolare con i lati di 52 e 68 cm., mentre l'altezza arriva a circa mt. 2,80. La parte cuspidale è formata da un timpano che sorregge la copertura a due acque sulla quale si erge una bella croce latina trilobata che esce da due ciuffi di palma rappresentanti il martirio: il tutto è in ferro battuto. Il proprietario ha raccontato che alla fine della seconda guerra mondiale, proprio l'ultimo giorno, allorchè il fronte passò da queste parti, qui, dove ancora non c'era la casa ma solo prati ed un boschetto, piovvero innumerevoli colpi di cannone che seminarono morte fra le truppe: la maestà rimase miracolosamente indenne. Oggi si può vedere, a stretto contatto con la parte posteriore del pilastrino, un piccolo albero di melo cresciutovi spontaneamente. |