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In localitā Fabbreria, proprio sotto l'argine del torrente Samoggia, lā dove viene derivato il canale Finaletto che alimentava l'antico mulino Aldrovandi di Piumazzo, sorge questa bella maestā a sezione quadrata col lato di 68 cm. ed alta circa m. 3,50. Parzialmente intonacata, ha una cuspide a forma di piramide su cui č poggiato il globo sormontato da una croce latina patente in ferro battuto. Orientata verso sud-est, la nicchia ha prospetto arcuato. Vi si trova una formella di terracotta che raffigura la Madonna col Bambino in braccio in atteggiamento di materna tenerezza; non č quella originale, ma sostituisce l'altra in ceramica che pare fosse addirittura del XVII o XVIII secolo. La proteggeva un cancelletto in ferro con rete che č stato divelto, ma che č conservato presso una famiglia del luogo. La tradizione popolare racconta che a questa Madonna si raccomandavano gli abitanti del posto quando il torrente diventava minaccioso, particolarmente la si venerava e ringraziava in maggio con il rosario. Ancora oggi sopra il davanzale che delimita l'edicola sono posti dei fiori in segno di assidua devozione.
Proprio nei pressi della maestā, all' interno dell' attuale letto del torrente, alcuni anni fa vennero alla luce i reperti di un insediamento romano, subito interrato travolto da una fase successiva di piena del Samoggia. Questo particolare e la posizione della colonnina inducono anche ad un'ardita ipotesi: la sua esistenza, ovviamente con dedicazione pagana, fin da quei tempi e la successiva conservazione e trasformazione in un luogo di fede cristiana. Un sentimento comunque accomunerebbe le genti che in epoche diverse si sono insediate nei paraggi: impetrare la protezione divina dal pericolo naturale delle acque che, non costrette negli ambiti dei robusti argini di oggi, diventavano motivo di preoccupazione e spesso di calamitā luttuose.


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