"La chiesa di S. Egidio sorgeva sulla Muzza vicino a Castelfranco e apparteneva alla diocesi di Modena;
possedeva alcune pezze di terra ed il suo rettore amministrava un piccolo ospizio collegato con l'ospedale
di S. Nicolò di Modena. La sua esatta ubicazione non è mai stata accertata. Nel 1175 dipendeva dalla
Badia di Leno, cui pagava il censo tramite il monastero di Panzano; dal 1186 in poi fu invece soggetta
all'Abbazia di S. Pietro di Modena. Le notizie che la riguardano non vanno oltre 1381. Il fatto che le
diede notorietà fu la tregua del 1229 stipulata fra Bolognesi e Modenesi proprio "supra solium ianuae
Ecclesiae S. Egidii de Muza". Nelle mappe del territorio di Castelfranco l'unico richiamo toponomastico
è il "casale S. Egidio" posto in via Noce di Piumazzo, presso il quale ne1 1677 fu costruito un pubblico
oratorio dedicato al Santo Abate ". Ancora nel 1849 risultava di spettanza dell' arciprete pro-tempore di
Piumazzo. All'interno, dietro l'altare, era appeso un pregevole quadro del santo che è stato rimosso
quando l' oratorio fu sconsacrato ed abbandonato come edificio di culto per ricavarne un magazzino
attrezzi quale è oggi. La copertura è in coppi, a due acque, sulla quale è ancora conservata una bella
croce latina trilobata che poggia su tre monti. Al centro dei due bracci è posta una raggiera, sempre in
ferro battuto, a simboleggiare l'ostensorio. L'orientamento segue la direzione ovest-est, anche se
l'ingresso è attualmente dalla parte orientale. Però la posizione della croce sul tetto fa pensare ad un
tamponamento e che originariamente l' entrata fosse proprio sulla strada di transito, la via Noce che
collega la via Emilia a Piumazzo. Su questo Iato si trova ora una grande nicchia dal prospetto
rettangolare e protetta da una cancellata in rete e da una vetrata, nella quale è stata posta
un 'immagine a stampa della Madonna. L'interno ha perso ogni riferimento alla sua funzione devozionale
e di originale sembra siano rimasti soltanto i travi di sostegno della copertura.